Alberobello e gli strumenti urbanistici: le questioni irrisolte
23 luglio 2022
il “caso” Coreggia
Istruttoria sul Piano Particolareggiato vigente della Coreggia e modalità di un suo aggiornamento “puntuale”
0 Premessa
1 Conoscere un vecchio progetto inattuato, entrare nella sua logica, ricostruirne con la fantasia la possibile attuazione, interrogarsi sulla sua ineffettualità serve oggi a misurare la distanza culturale tra passato e presente, tra la promessa di un futuro urbanistico basato sulle illusioni della modernità e le esigenze di un contesto che chiede rispetto dell’esistente e attenzione per i bisogni più “minuti” (ma non meno importanti) dei suoi abitanti.
2 Di più! In una fase storica come l’attuale in cui la disciplina urbanistica è essa stessa sottoposta a forti tensioni di de-legittimazione la riflessione va fatta anche sulla pretesa di ancorare per un lungo periodo gli interessi ed il futuro socioeconomico di una intera comunità a schemi rigidi che si costituiscono come vincolo permanente che non consente alternativa alcuna e che impone oneri di tassazione su previsioni che non possono essere attuate. Gli abitanti cominceranno a essere ostili alla pianificazione che pure li ha generosamente beneficati (in termini di quantità edificabili) e in prospettiva chiederanno di essere manlevati da quel “vincolo permanente” sulle loro proprietà.
3 Inoltre la stessa attività pianificatoria soffre oggi di lentezze esasperanti…… Un’amministrazione che voglia intraprendere oggi la revisione di un Piano dovrà mettere in conto lunghi anni di elaborazione prima di arrivare al risultato finale. L’ipotesi che vogliamo qui avanzare per Coreggia parte dalla possibilità di una “modifica puntuale” del Piano che a partire dall’adeguamento al PPTR (di cui il presente studio assume integralmente categorie operative e linguaggio) consenta di coomprimere i tempi della eventuale Variante.
4 Infine, a conclusione di questa premessa, preme sottolineare che quanto segue è una libera ed indipendente opinione personale/professionale che (fino ad oggi) non coinvolge in alcun modo la Consulta che mi ha richiesto il parere sullo strumento vigente e l’Amministrazione che mi ha onorato stasera di questo invito.
1. Il contesto
1 Nella ricerca dell’identità “figurale” della Coreggia mi sono riferito ai “materiali” contenuti PPTR e mi sono imbattuto in questo termine astruso (il “ristretto”) che descrive puntualmente i caratteri morfologici e socioeconomici della frazione.
2 La parola “ristretto”, storicamente, indica un’area circoscritta, negli immediati dintorni di un insediamento cittadino inserito solitamente in un macrosistema economico e produttivo caratterizzato da ampie proprietà fondiarie coltivate a seminativi e pascoli, in cui la proprietà risulta frammentata tra piccoli coltivatori e braccianti e gli usi del suolo sono dedicati a colture orticole o arboricolo/arbustive intensive. Gli orti infatti, ancora in età altomedievale facenti parte integrante del tessuto urbano, progressivamente vengono delocalizzati nelle aree immediatamente fuori le mura e si arricchiscono di colture arboricole (olivi, viti, mandorli, carrubi, altri alberi da frutto) e piccolissimi spazi destinati alla semina, elementi essenziali per integrare, sul piano economico e alimentare, i salari che quegli stessi contadini e piccoli proprietari ricevono per partecipare ai lavori nelle grandi masserie cerealicolo-pastorali tra Tavoliere, Murge e fossa Bradanica, sino allo Ionio;
“Il ristretto”, dunque, con le sue peculiarità giuridiche e produttive rappresenta uno dei “caratteri originali” del paesaggio agrario pugliese, e alimenta circuiti produttivi e mercantili di piccolo raggio che si sottraggono ai grandi flussi di merci e di capitali che legano la Puglia a Napoli e al Mediterraneo e che trovano nell’economia della piazza dei vari centri urbani la propria ragion d’essere.
da:Il ristretto” nella tradizione storica di Puglia (FrancescoViolante)
3 La ripresa aerea evidenzia la morfologia attuale di Coreggia caratterizzata da un piccolo nucleo centrale posto all’intersezione del trivio costituito dall’asse principale (via Angelo Turi) e dalle perpendicolari via Pastore e Serenissima di Puglia;
4. Tutte le aree limitrofe ai tre “assi” (interessate dalle previsioni di P.P.) mantengono ad oggi il carattere di “campagna abitata” con vasti appezzamenti dedicati alla coltura dell’olivo come si evince dalle riprese fotografiche.
2 Il disegno del piano vigente
1 L’ acquisizione delle cartografie disponibili consente di affermare che Il “Modello Organizzativo” proposto dal P.R.G 1980 e sviluppato in dettaglio dagli elaborati del P.P. per la frazione di Coreggia (ex Del. C.C. n°26/91) prevede una complessa ed estesa “trasformazione urbanistica” finalizzata al passaggio di Coreggia da frazione semi rurale ad impianto “occasionale” a quartiere urbano razionalmente organizzato su “maglie” disegnate in base alla nuova viabilità di distribuzione dei “Comparti”;
2 Ciò, come vedremo più avanti (esame della morfologia proposta per i nuovi insediamenti) in contrasto con quanto affermato nella relazione del P.P. di voler basare “il modello insediativo…su tipologia semi rurale…conforme ai caratteri della frazione…nel rispetto più rigoroso dei rapporti con il paesaggio agrario circostante (cfr. Pag.4 della Relazione Tav. A del P.P. Coreggia).
3 Il disegno (cfr. figura 1) è completato dal nuovo asse ad est (collegamento tra provinciale San Marco/Locorotondo e via Scrasciolla) e dalla dotazione di standards (aree verdi, aree per la scuola, Piazza ecc.).
4 La morfologia del piano prevede lunghe “stecche” rettangolari che si fronteggiano nei comparti più grandi , mentre nei più piccoli la dimensione e la forma divengono piccoli quadrati ; i Blocchi previsti sono paralleli uno all’altro con interspazi dedicati a Parcheggio e/ o orto giardino. Per quella che è (tuttora) campagna con insediamenti sparsi nel verde degli uliveti il Piano vigente prevede una trasformazione radicale: quello di “insediamento compatto” tipico delle aree periferiche urbane.
3 Le “quantità”
1 I dati parametrici rendono conto della massiccia previsione quantitativa prevista dal Piano; Su un totale di 60 ettari del limite della frazione un quarto (il 25% pari a 15 ettari) è destinato ad edificazione semintensiva con comparti di dimensioni variabili (da 7.000 a 26.000 mq.)
2 Lo zoning sovrapposto alla ripresa aerea evidenzia l’ineffettualità totale (ad oggi non è avviato nessun comparto) delle previsioni! Non entrando in merito alle motivazioni della mancata attuazione ad oltre 30/40 anni dall’adozione del P.P. si vuole sottolineare la contraddizione tra il “Valore” (non solo economico) di tali previsioni e la impossibilità di “riscuoterlo”. Ciò pregiudica la possibilità stessa di costruire “il Futuro della Coreggia” lasciandola in un limbo che potrebbe terminare (a causa di revisioni pianificatorie ecc.) con l’azzeramento delle previsioni.
3 Poiché i numerosi fattori di crisi sono già tutti presenti nell’area (cfr. § 4.1-4) e credo sia volontà della popolazione non vanificare “il capitale edificabile” ricevuto dal P.R.G. la presente proposta tenta di avviare una pianificazione condivisa basata su un modello di ricettività in continuità con gli usi e le tradizioni specifiche della Frazione.
4 Una nuova”visione”per Coreggia
1 Le “criticità” evidenziate dal PPTR (e da me integrate con la comparsa della Xylella in contrada Malvischi) sono le seguenti:
- Pervasività dell’”Industria del Turismo” e conseguente “Urbanizzazione” della campagna con alterazione degli elementi morfotipologici che costituiscono l’Identità specifica della Val d’Itria;
- Crisi della filiera del vino;
- Emigrazione giovanile;
- Xylella.
2 Il contrasto alla crisi può essere occasione per proporre Coreggia come modello turistico “alternativo” basato sui seguento obiettivi:
- Salvaguardia del modello “Campagna abitata” specifico della Coreggia promuovendo il passaggio da un principio insediativo diffuso (o compatto) ipotizzato dal PP vigente, a un modello insediativo di tipo “sparso” con edifici isolati immersi nella campagna ;
- Conferma del ruolo dell’agricoltura come componente paesaggistica economica “multifunzionale”;
- Contenimento della disoccupazione giovanile con la creazione di un modello agrituristico “virtuoso”;
- Difendere il paesaggio, in caso di diffusione della Xylella vincolando il territorio agricolo a reimpianto di altre cultivar;
- Applicare al Progetto incentivazioni normative per l’uso virtuoso del ciclo dell’acqua ed il contenimento energetico;
- Individuare percorsi di “mobilità dolce” all’interno dell’area.
3 Le “mosse” per l’attuazione degli obiettivi rovesciano i criteri di azzonamento del piano vigente basati su una fitta griglia stradale ((lotto fondiario (1.200 mq.), lotto minimo “teorico” (18X18), Rapporto di copertura max (50%)) proponendo di partire dalla presenza degli ulivi nei comparti ed individuando le zone edificabili nelle aree libere.
4 Lo “spazio edificabile” non è più il prodotto di un’astrazione geometrica ma della concreta presenza di un valore (la campagna con le sue colture) che continuerà a connotare l’”espansione” prevista dal P.P. per Coreggia.
5 Le forme che assume l’azzonamento (spazio aperto/spazio edificato) all’interno dei singoli comparti verranno comunque determinate in contraddittorio con i singoli proprietari essendo, per natura, l’assetto vegetazionale soggetto a mutamenti imprevedibili …. La geometria dello spazio edificabile diviene quindi “non euclidea”, aperta nel tempo a possibili modifiche ed integrazioni.
6 Va in questa direzione anche la decisa compressione delle urbanizzazioni previste dal piano vigente; la griglia stradale di progetto appare finalizzata alla creazione del modello di urbanizzazione “compatto” (con lotti modulari e ripetizioni seriali) piuttosto che alla soluzione dei reali problemi di viabilità della frazione (come invece fa la previsione del by-pass Scrasciolla/San Marco) .
7 Infine la separazione e la differente caratterizzazione tipologica tra ricettivo e residenziale consente di uniformare morfologica= mente la nuova espansione con i caratteri dell’ urbanizzazione sparsa della “campagna abitata” Corregiana.
5 Conclusioni
1 L’applicazione delle categorie operative e metodologiche del PPTR ha consentito la costruzione (e forse) la legittimazione del progetto. Per la sua natura di “studio campione” molti Temi previsti dal PPTR regionale sono stati omessi non essendo obiettivo della proposta dimostrare come l’applicazione di tutti gli altri Progetti (es. mobilità “dolce”, riciclo delle acque, salvaguardia degli elementi testimoniali a partire da un rilievo/descrizione approfondito ecc.) possa creare un nuovo modello di turismo sostenibile; crediamo tuttavia nella fertilità del “metodo” applicato e pensiamo che una visione innovativa di sviluppo possa porre le basi di un “Progetto di Futuro” florido, sostenibile e specifico della Coreggia.
2 Per rendere possibile tale nuova “visione” occorre che il futuro sia prossimo e non ancorato ai tempi lunghi delle revisioni del Piano Urbanistico Generale….la prima verifica riguarda quindi se sia corretto l’inquadramento tecnico/legale dell’eventuale “Variante” come “Puntuale” e forse la presenza dell’assessore regionale potrà aiutarci nel trovare una conferma alle nostre ipotesi.